Le orecchie: quando sono a sventola ci pensa la chirurgia plastica

Chi non ha mai sentito parlare di orecchie “a sventola”? Si utilizza questo termine per indicare delle orecchie particolarmente sporgenti che diventano spesso oggetto di imbarazzo, di autostima e psicologici, dettati dalla preoccupazione di divenire ed essere oggetto di scherno e quindi dettano una difficile accettazione del proprio aspetto.

Dal punto di vista estetico, le orecchie si presentano con padiglioni auricolari dalla struttura disposta verso l’esterno, una sporgenza evidente rispetto alla testa che le rende difficili da coprire anche con i capelli.

Questa dismorfia è piuttosto diffusa e non stupisce dunque una crescita negli ultimi anni di interventi di otoplastica, la chirurgia estetica delle orecchie.

In molti poi valutano la possiblità di eseguire interventi alle orecchie già in età infantile, trattandosi di un intervento che può essere effettuato anche dopo i sei anni di età.

L’intervento di otoplastica è svolto in anestesia locale con sedazione e solo raramente, e se ritenuto opportuno, come in presenza di giovani pazienti, si può optare per un’anestesia generale.

Per correggere le orecchie, si esegue una incisione entro la parte posteriore del padiglione dalla quale si procede all’asportazione di una sezione di cute e di tessuto cartilagineo necessari al riposizionamento lineare dell’intera struttura auricolare.

Sono sufficienti circa 30 minuti ad orecchio per correggerlo e, una volta portata a termine la sutura delle incisioni, il chirurgo applica dei cerotti chirurgici e un bendaggio elastico.

La medicazione resterà in loco per alcuni giorni, per essere poi sostituita da una fascia elastica utile per sostenere la nuova struttura delle orecchie e necessaria per i trenta giorni successivi.

Per richiedere informazioni sull’otoplastica e sottoporvi all’intervento a Bari e Lecce potete rivolgervi al Dott. Bove Pierfrancesco.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.